Purtroppo non sempre il dolore per la perdita di un animale da compagnia trova accoglienza, comprensione, legittimazione dal contesto sociale, amicale e familiare in cui si vive. La frase che spesso ci si sente rivolgere, come incoraggiamento a reagire è: Era solo un animale, frase che veicola un pregiudizio diffuso e implicito, secondo cui sarebbe sconveniente piangere la morte di un animale. Di conseguenza al dolore per la perdita del proprio amico pet si somma, la sensazione di stare soffrendo per una sciocchezza, e la vergogna di parlarne. Perciò le persone evitano di esternare e condividere la loro sofferenza, la negano, la reprimono, come se tacendo le parole si potesse tacere anche il dolore, bloccando il processo psichico di elaborazione del lutto aumentando il senso di solitudine e di estraniazione. In realtà per superare il lutto, occorre parlare, ricordare, condividere ciò che è successo. Chi soffre per la perdita del proprio animale sente la mancanza fisica di esso, delle sue consuetudini. Elaborare il lutto non significa dimenticare chi abbiamo perso ma creare uno spazio mentale in cui accoglierlo attraverso i ricordi e le emozioni che li accompagnano. Lo psicologo, esperto in materia, può aiutare il proprietario e la famiglia ad affrontare decisioni cliniche importanti così come ad elaborare il lutto in caso di decesso, in modo simile a come si interviene nei confronti di una persona molto cara.